Bohemian Rhapsody (2018)

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La paura era tanta, temevamo che questo film, come spesso accade, avrebbe rovinato la memoria di un mito. Nulla di tutto questo e se possiamo, vi consigliamo di andare a vederlo non appena ne avete tempo. Se non lo avete, trovatelo. Partiamo da un doveroso presupposto: non importa se siete fan accaniti dei Queen o se conoscete poche canzoni, non appena avrà inizio la pellicola possiamo assicurarvi che, oltre a vedere la sala piena, cosa ormai poco comune, il vostro vicino inizierà a battere le mani, muovere le gambe o tentennare il dito sul bracciolo della poltrona. Non staccherete gli occhi dallo schermo nemmeno per un secondo, nonostante la lunga durata di questo film che, dicevano in pubblicità, essere un cult ancora prima del debutto nelle sale. Emozionante da morire, non escludete la possibilità di commuovervi almeno un paio di volte, proverete un misto tra ammirazione e nervosismo, sapientemente rappresentato dalle vicende raccontate.

Un Freddy Mercury, o sarebbe meglio dire Farrokh Bulsara, ancora giovane ed inesperto, con tanto di denti sporgenti e capelli che rispecchiano appieno la moda del momento. Pian piano assisterete all’evoluzione del personaggio, da scaricatore di valige all’aeroporto londinese di Heathrow a genio indiscusso, promotore di valori nuovi, sdoganando concetti impensabili per l’epoca. La sessualità vissuta in maniera tormentata, spesso sofferente ed incerta, la band per eccellenza, prima affiatata tanto da essere tutti e quattro a scrivere le proprie canzoni, a sconosciuti ed iracondi l’uno con l’altro per la scelta di Freddy di accettare la proposta da solista. Una Regina Isterica. Una Lucertola Incazzata, dicono nel film, a causa dell’insolito modo di vestire. Un performer, mai scontato, sempre sul pezzo. La notizia della malattia, un fulmine a ciel sereno. Ed infine il concerto, il Live Aid, le migliaia di persone, teste, cuori, mani e piedi tutti per lui.

Non perdetevelo ed una volta visto, non esitate a scriverci cosa ne pensate.

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