La Storia del Museo Egizio del Cairo

Schermata 2020-03-11 alle 20.00.44Il Museo Egizio del Cairo, il più grande dedicato alle antichità egizie, ospita la più estesa collezione di reperti archeologici – ben 136’000 – risalenti all’ Antico Egitto, insieme a molti altri conservati nei magazzini. Il museo trova le proprie origini nel 1835 e nasce con l’obiettivo di contrastare la compravendita sregolata dei reperti e dei manufatti, coadiuvata dall’emanazione, nello stesso anno, di una legge che vietava l’eccessiva esportazione dei reperti. Nonostante ciò, il divieto riuscì solo a temperare questa emorragia, senza tuttavia riuscire ad arrestarla del tutto. A quei tempi le potenze europee od i facoltosi, potevano accaparrarsi questi beni inestimabili con la giusta somma di quattrini, senza possedere però la dovuta sensibilità per la corretta conservazione degli oggetti. Nel migliore dei casi finivano nei musei dei paesi acquirenti ed altrettanto spesso, diventavano ornamento di ricchi salotti di aristocratici e borghesi.  Intanto un destino ancor più infelice incombeva sulle mummie: la loro continua emersione dal sottosuolo setacciato dagli avventurieri, aveva fatto cadere a picco il valore commerciale dei cadaveri bendati, trafugati dall’Egitto, portando alla malsana idea di utilizzarli come amuleti od ingredienti esoterici, fino all’ipotesi estrema di utilizzarli come legna da ardere nei caminetti casalinghi.

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Il primo nucleo museale verrà aperto poco più tardi di vent’anni dopo, nel 1858, e vedrà ospitate le collezioni raccolte dall’archeologo francese al servizio di Isma’Il Pascià, Auguste Mariette. La collezione fu situata prospiciente all’isola di Gesira, nel quartiere di Bulaq. La pletora di ritrovamenti si fece presto eccessiva per poter essere accolta agiatamente in questa struttura, così divenuto ormai lo spazio insufficiente e verificatasi l’inondazione del Nilo nel 1878, si pianificò la traslazione della mostra in spazi più congrui. Nel ’91 del medesimo secolo, secondo disposizioni di Isma’Il, tutto venne sistemato nel palazzo Giza, di cui era egli stesso proprietario. Purtroppo ci si rese conto molto velocemente che anche questa seconda sistemazione non appagava i criteri spaziali per accomodare gli oggetti proveniente dalla continua crescita dei ritrovamenti. Venne perciò imbandito un concorso internazionale per la progettazione e lo sviluppo di una struttura capace di contenere i tesori dell’Egitto. Venne premiato il progetto dell’architetto francese Marcel Dourgon, realizzato dagli italiani Giuseppe Garozzo e Francesco Zaffrani. Il museo vedrà la luce con tutto il suo stile neoclassico nel 1902, in Piazza Tahrir, al centro della città del Cairo. Il museo conta tutt’ora due piani, organizzati differentemente: il primo, in senso orario e cronologico, vede esposti reperti che vanno dall’Antico Egitto fino all’Età Greco-Romana, il secondo, salito lo scalone che li separa, ospita manufatti organizzati secondo area tematica.

Recente nota dolente: nel 2011, le cosiddette Primavere Arabe, sommosse popolari, de4ea5f4-64e9-46a4-b7ff-c7cede740ad5hanno recato al museo insulti imperdonabili, esso ha purtroppo dovuto subire saccheggi ed atti di vandalismo vario, arrivando fino all’incendio. Ciò ha portato al danneggiamento di varie opere ed alla rapina di molte altre, oltre che alla vergognosa distruzione di due mummie faraoniche.

 

 

4 pensieri su “La Storia del Museo Egizio del Cairo

    1. terracqueo

      È veramente bellissimo, soprattutto, la rilevanza storica chiusa qua dentro è incommensurabile, purtroppo non è tenuto benissimo, ma ne vale comunque la pena! 🙂

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