Buongiorno lettori, ed ecco il nostro arrivo a Lima, la capitale del Perù. Da oggi inizieranno le storie vere e proprie che hanno caratterizzato il nostro Perù. Cominceremo a raccontarvi per filo e per segno le nostre giornate, tentando di non dimenticare nulla, di farvi entrare nel vivo di questo meraviglioso paese e di invogliarvi a visitarlo prendendo spunto, se vi andrà, dalle nostre esperienze. Iniziamo dicendovi che siamo disponibili a darvi consigli su qualunque cosa vogliate. Potete scriverci nei commenti e vi risponderemo in brevissimo tempo. Oppure, se preferite, il nostro indirizzo mail è sempre aperto a confronti e domande di ogni genere. Eccolo qui: terracqueo4509@gmail.com
Adesso, finalmente, entriamo nel merito 🙂
La partenza è il momento clou. C’è poco da dire! Il nostro volo sarebbe partito da Milano Malpensa, terminal 1, alle 9.00 di mattina. Sveglia presto. Chiusura delle valigie con conseguente controllo della nostra umile dimora e via. Finalmente si parte. Qualcuno si fa accompagnare in aeroporto da genitori, parenti ed amici. A noi piace partire in autonomia. Lo avvertiamo come fosse il vero e proprio punto di inizio del nostro viaggio. Ecco che, tra una valigia e l’altra, scendiamo le scale di casa, ci chiudiamo il portone alle spalle e ci dirigiamo verso la fermata dell’autobus più vicina in direzione Stazione Centrale di Milano, dove ci aspettava il mezzo che ci avrebbe condotti in aeroporto.
Nel giro di pochi minuti siamo in Centrale e da qui, avendo prenotato il biglietto spendendo 10€ a testa, arriviamo a Malpensa in circa un’oretta di viaggio. Dopo i vari controlli, un’ultima colazione italiana per la quale abbiamo venduto un rene (come di consueto in aeroporto) e le ultime chiamate di congedo. Mettiamo piede sul nostro volo American Airlines e partiamo. Sono previsti ben due scali. Abbiamo prenotato tardi e questo è il risultato. Scalo di 6 ore a Londra e di 2 ore e 40 minuti a Dallas, in Texas, arrivo a Lima previsto per le 10.00.
La prima tratta, come potete immaginare, è stata veloce e indolore. Del resto due ore di volo sono ben poca cosa rispetto a ciò che ci aspetta. L’arrivo all’aeroporto di Londra è stato caratterizzato da parecchia voglia di uscire e fare un giro in città. Ma sinceramente avevamo timore di perdere l’aereo dopo, considerando che Londra è grande e per arrivare in centro ci vuole un’ora buona di viaggio all’andata ed ugualmente al ritorno.

Abbandonata l’idea ci sediamo da Starbucks. Ci prendiamo un caffè e cominciamo a sfogliare la nostra guida sul Perù, in cerca di qualcosa da fare al nostro arrivo a Lima. Il tempo scorre veloce tra un caffè, una chiacchiera ed una corsa in bagno e finalmente è tempo di imbarcarci sul primo volo intercontinentale che ci aspetta, quello per Dallas. Arrivati al gate non avremmo potuto avere miglior notizia. Aereo in ritardo di due ore.
Sembrava strano, in effetti, che non fosse ancora successo nulla. A questo punto cominciamo a preoccuparci un po’ per la coincidenza. Avendo 2 ore e 40 di scalo a Dallas e 2 ore di ritardo, ritenevamo possibile l’ipotesi di perdere il volo. Peccato che queste siano situazioni nelle quali si può fare davvero poco. Trascorse quindi le due ore di ritardo saliamo finalmente a bordo e voliamo per 9 ore, che sarebbero dovute essere 10. Per qualche motivo, l’aereo ci ha messo meno e siamo riusciti a prendere il volo di coincidenza per Lima senza alcun problema.
Dobbiamo essere onesti. Sul secondo volo siamo praticamente crollati. La stanchezza del volo precedente, l’agitazione per non riuscire a prendere quello di coincidenza e l’anno trascorso tra lavoro ed impegni vari si sono fatti sentire! Poco male. Siamo arrivati a Lima e non ce ne siamo nemmeno accorti!
Ignari di ciò che sarebbe accaduto da lì a breve, ci dirigiamo al controllo passaporti che superiamo senza problemi, ed approdiamo al nastro trasportatore che avrebbe dovuto riconsegnarci le nostre valigie. Sorpresa! Non c’è traccia dei nostri bagagli. Aspettiamo per circa mezz’ora, ma non c’è verso e nella nostra mente comincia a farsi strada l’idea che, forse, tra un ritardo, uno scalo ed un po’ di sfortuna le nostre valigie non ce l’abbiano fatta ad arrivare con noi. La conferma arriva nel momento il cui sopra il nastro trasportatore, sullo schermo, appare il nome di un’altra città di provenienza.
A questo punto ci dirigiamo al banchetto affianco ai vari nastri e spieghiamo la situazione. Un ragazzo alto ed educato ci comunica che le nostre valigie sono rimaste a Dallas. Il ritardo ha fatto che sì che non ci fosse tempo a sufficienza per imbarcarle, quindi arriveranno il giorno dopo con lo stesso volo. Dopo un breve momento di sconforto, lasciamo al giovane il nostro indirizzo di Lima, il nostro numero di telefono e ci viene consegnato un modulo che riporta i nostri dati.
Fortunatamente, non è ancora tutto perduto! Siamo fiduciosi. Le valigie giungeranno l’indomani ed al nostro arrivo a Lima sono solo le 10.00 di mattina. Ci aspetta la nostra prima vera giornata in Perù! Se vi fa piacere leggere come abbiamo recuperato i bagagli, vi invitiamo a cliccare qui. Ne leggerete delle belle!