
Al giungere delle ispaniche genti, l’impero Inca si estendeva, delimitato ad occidente dall’oceano Pacifico, per buona parte della lunghezza del sud America, coprendo aree geografiche oggi occupate dalle repubbliche di Cile, Ecuador, Bolivia, parte della Colombia e, naturalmente, il Perù, terra d’origine di questo popolo conquistatore. Gli antichi peruviani avevano collezionato molte terre e popoli nella via verso l’impero. Osservandoli sulla cartina, ci si rende conto che i vari assoggettamenti perpetrati dagli Inca privilegiarono, parlando in termini geometrici, la dimensione della lunghezza rispetto alla larghezza, donando un ben riconoscibile aspetto allungato al paese. Ad est, quale orlo orientale dello stato, si estendeva e si estende tutt’ora, la caratteristica catena montuosa denominata Cordigliera delle Ande, nome derivato dalla parola “anta”, ovvero rame, dall’antica lingua natìa. Gli autoctoni solevano chiamarle montagne del rame, anche se avrebbero avuto buon motivo di nominarle “dell’oro”.
L’aspetto del paese appare non molto congeniale all’esigenza dell’agricoltura per nutrire il popolo che lo abita, né tantomeno risulta particolarmente adatto alle varie forme di comunicazioni interne che bisogna intrattenere, necessariamente, per detenere il potere efficacemente su così vasti territori ed indigeni sottomessi ed uniformati ai costumi Inca. La geografia, infine, si configurava nel seguente modo: arena sulla costa, con rari acquiventi ad irrigarla, scoscesi pendii nella Sierra con le sue vette più elevate ammantate di ghiacci imperituri ed altre avversità ancora costellavano l’aspro territorio accaparrato dall’impero amante dell’oro. Il tenace popolo andino, ciononostante, affrontò.le difficoltà senza perdersi d’animo ed, attraverso un’ intricato sistema di canali artificiali ed acquedotti sotterranei, riversò la feracità nelle aride plaghe. Allo stesso modo il terrazzamento, che tanto segna il paesaggio montano, provvide per le ripide alture che si ricoprirono di una gran varietà di verzura e frutti, poiché le altezze sortivano lo stesso effetto di differenti latitudini. Le grandi strade che si facevano largo attraverso i valichi montani, sopperirono al bisogno di comunicazione tra i diversi insediamenti romiti e, più in generale, con la periferia e il centro dell’impero.