Bioparco, Zoo o Giardino Zoologico?

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Bioparco, Roma

Spesso leggiamo o sentiamo parlare, addirittura trovandoci già al suo interno, di bioparco, di zoo o di giardino zoologico, senza sapere bene che cosa, in effetti, li differenzi l’uno dall’altro. Ebbene, di seguito parleremo brevemente di questo, così da non fare più confusione ed evitare di appiccicare giudizi affrettati e brutte stroncature basate su presupposti erronei.

Cominciamo col dire che i termini sono equivalenti, essi cioè hanno lo stesso significato quello che forse potrebbe cambiare, è la nostra percezione di queste etichette.

Se in passato eravamo soliti usare soprattutto il termine zoo, abbreviazione venutaci dagli inglesi e dai tedeschi, benché codesti a loro volta la mutuassero dal greco, oggi siamo più inclini ad utilizzare un sostantivo di più recente invenzione, che è appunto bioparco, dal sapore inspiegabilmente più moderno. Esso sembra voler affermarsi come rappresentante della rielaborazione concettuale di progettazione dei parchi zoologici , avvenuta negli scorsi decenni. Se a zoo associamo l’idea di gabbia in cui i poveri animali subivano la visita morbosa dell’umano, che ne spia la prigionia, al termine bioparco accostiamo il pensiero dell’impostazione venutasi ad affermare, cioè un luogo in cui i faunistici ospiti sono contenuti in ampie aree, che simulano il loro habitat, delimitate da barriere fisiche, spesso impercettibili al pubblico. Oltre il summenzionato, a volte queste istituzioni si prefiggono il ruolo di conservatori, non solo di gruppi di animali particolarmente a rischio, ma anche di risorse naturali. come un particolare tipo di territorio sul quale incombe un destino altrettanto infausto. Inoltre attraverso di essi sono rese possibili ricerche scientifiche, spesso in grado di soccorrere gli animali selvatici, solitamente accompagnate da iniziative di educazione ambientale per grandi e piccini.

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