Black Knight

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Cominciamo dalla fine, dalla “morale della storia”. Gli avvenimenti che segneranno la vicenda che corre sulla pellicola, accompagneranno l’eroe attraverso il fuoco della palingenesi ad un nuovo sé  migliorato, ad un ritrovamento di virtù sepolte da una vita intera nel buio fango di becero cinismo. Jamal Walker, nome del protagonista (Martin Lawrence: “Badboys” e “Da Ladro a Poliziotto”), è un addetto scansafatiche alla manutenzione di uno sciatto parco divertimenti a tema medioevale, prossimo al fallimento. Punito per la franca ed  avvilente sfrontatezza dimostrata al proprio capo e proprietario del parco riguardo le sorti della sua creatura, viene spedito ad ingrati compiti di sanificazione del fossato che attornia la struttura. Jamal, attirato dallo sfavillio di un vistoso medaglione adagiato sul fondale del putrido torrenticiattolo che avrebbe dovuto ripulire, incurante delle proprie mansioni, cercherà di afferrarlo sporgendosi incautamente dal parapetto del piccolo ponte su cui si trova. L’avidità lo getterà zampe all’aria, tuffandolo nelle acque nere: qui comincia dunque la vera storia. Riemergendo dalle torbide ondulazioni, il povero Jamal faticherà a comprendere di essere stato trasportato nell’Inghilterra del XIV secolo, nei pressi della fortezza di un re di un popolo esangue prossimo all’insurrezione. Nemmeno il povero cavaliere in disgrazia ridotto a mero alcolizzato, Sir Knolte di Marlborough (Tom Wilkinson: “Full Monty” e “L’Importanza di Chiamarsi Ernesto), accampato sul litorale del lago da cui Jamal era sbucato poco prima, lo convincerà di non trovarsi più negli Stati Uniti, ma soprattutto nel proprio tempo. La narrazione si basa su fraintendimenti, talvolta comici di Jamal, con gli autoctoni e le stranezze che le controparti vedranno gli uni negli altri, che per sua fortuna, lo favoriranno, dandogli la possibilità di conoscere Victoria, di cui si invaghirà al primo sguardo. Ella gli permetterà di maturare, di superare la gretta e sciocca superficialità, ed unirsi infine alla sua causa di ribellione, facendogli abbandonare definitivamente il disfattismo con cui si proteggeva. Il film è una rivisitazione di “Un Americano alla Corte di Re Artù” del 1931 che, a sua volta, è tratto dall’omonimo romanzo fantastico di Mark Twain, uscito nel 1887, tra i primi rappresentanti di narrazioni con tema “viaggio nel tempo”. In Italia uscirà il 27 giugno del 2003, conservando il titolo originale “Black Knight”, da non confondere con il più recente, ma assolutamente altro “The Dark Knight” (Il cavaliere oscuro) ovvero il Batman di Christopher Nolan.

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