“Io sono Alessandro, e come il cielo non contiene due soli, l’Asia non conterrà due Re”
Alessandro Magno in risposta alla richiesta di pace di Dario III

“Aléxandros” non è un solo libro, bensì una trilogia ideata da Valerio Massimo Manfredi, uno scrittore, ma soprattutto uno storico ed un archeologo. Questo aspetto non è per nulla trascurabile, il fatto che l’autore sia un conoscitore di storia, oltre che di archeologia classica, conferisce un tono diverso alla vicenda, narrata con grazia, educazione, maestria ed attenzione ai dettagli, raccontando fatti della quotidianità con un realismo senza eguali. Tutti e tre i libri raccontano la storia di Alessandro di Macedonia, poi divenuto “Alessandro Magno”, figlio di Filippo II di Macedonia, inventore della falange macedone, ed Olimpiade d’Epiro. Sostanzialmente le narrazioni dei libri sono divise in fanciullezza (Il Figlio del Sogno), viaggi di conquista (Le Sabbie di Amon), e la morte (I Confini del Mondo). Alessandro Magno possiede il primato di essere arrivato fino ai limiti del mondo conosciuto, e di averli superati, grazie alla sua avidità ed allo spirito di squadra creatosi tra i suoi compagni. Primo tra tutti questi è Efestione, migliore amico e, si narra, anche amante, di Alessandro il Grande. Il loro rapporto, seppur ambiguo, racchiude in se un amore incondizionato, dimostrato più volte nel corso delle vicende, un’amicizia sincera, priva da scopi personali ed interessi altri, a differenza dei rapporti che, talvolta, Alessandro sosteneva con altri personaggi. Efestione fu suo amico dall’età più acerba a quella più matura, condividendo con lui dapprima gli insegnamenti del famoso Aristotele, precettore di una parte degli studenti della città, ed infine la guerra, le conquiste, l’arrivo in Oriente e Babilonia, la città dei Giardini. Si narra che Alessandro nacque con un’eterocromia oculare (occhi di colore differente l’uno dall’altro), a simboleggiare la sua natura duplice: da una parte quella che si dedica allo studio, alla conoscenza, alle storie impartite dai maestri ed alle leggende che la madre Olimpiade narra al piccolo Alessandro, influenzando la sua formazione, la sua mente e le sue idee. Dall’altra la sua natura di conquistatore, tramandatogli dal padre Filippo, guerriero eccelso e uomo di grandi battaglie. I tre libri raccontano magistralmente tutto questo, Alessandro non è solo un guerriero, ma un uomo sfaccettato, che ama sua madre, ma non la capisce; stima suo padre, ma talvolta lo disprezza, vuole un erede, ma lo troverà solo poco prima della morte con una donna con la quale ha vissuto solo un’avventura. Riecheggia da secoli il nome Alessandro Magno, ma della persona conosciamo ben poco, della quotidianità e delle abitudini allo stesso modo, siamo quasi digiuni. Manfredi è riuscito nell’intento di raccontare la storia di un mito, il più grande del suo tempo, partendo dai dettagli, dai rapporti, dalle frustrazioni e dalle emozioni del protagonista, facendolo scendere per un attimo dal trono di Re, riportandolo vicino a noi, per rialzarlo infine verso la gloria.
Una delle mie trilogie preferite. Letta molti anni fa, ma sempre attuale per l’eccezionalità dell’impresa e per il tema dell’ambivalenza umana che avete correttamente sottolineato. Dietro alla storia dei più grandi leader c’è un mix di skills che sembrano totalmente distaccate e invece riunite insieme forgiano il loro successo. Affascinante
Siamo contenti di averti ricordato la storia di Alessandro 🙂
Apprezzo molto Manfredi sia come saggista che come romanziere. Ho letto e conservo nella biblioteca alcune opere tra cui la trilogia su Alessandro Magno.
È davvero espressivo, di facile comprensione, ma allo stesso tempo ricercato 🙂