Dove dormire a San Gimignano: Sangi Studio Apartment

Buongiorno lettori, oggi torniamo a parlarvi della magica San Gimignano e dei suoi segreti, in particolare, ci focalizzeremo sull’alloggio. Se ben ricordate, poco fa vi abbiamo raccontato la splendida esperienza di dormire all’interno di Torre Salvucci, oggi, invece, desideriamo raccontarvi di un posto dove la comodità e la meravigliosa vista su Piazza Duomo vanno di pari passo.

Sangi Studio Apartment

Si tratta di Sangi Studio Apartment, un bellissimo appartamento che si affaccia su uno dei punti più fotografati ed apprezzati della città. Abbiamo avuto il piacere di alloggiare in questo appartamento per una notte e non potevamo fare a meno di parlarvene: come sapete, siamo soliti girare molto, le nostre giornate sono particolarmente intense, non sempre riusciamo a fermarci in una destinazione per lungo tempo, motivo per cui, spesso e volentieri, le nostre giornate iniziano presto e finiscono tardi, con una buona dose di stanchezza e voglia di relax.

Per noi, una delle discriminanti principali è la comodità, come abbiamo spiegato pochi giorni fa anche tramite i nostri canali social, per noi la comodità non è da intendersi necessariamente come “lusso”, siamo più che altro sostenitori delle sistemazioni capaci di regalarci un’atmosfera unica, una buona dose di attrazioni nelle vicinanze, una bella vista e tutti i comfort che avremmo a casa nostra.

Sangi Studio Apartment

Dopo una lunga giornata trascorsa tra le vie di San Gimignano, aprire la porta di Sangi Studio Apartment e trovare una bella cucina spaziosa, una comoda camera da letto ed un bel salotto dove rilassarci prima di andare a dormire è stato davvero il fiore all’occhiello della nostra breve vacanza. L’entrata per arrivare all’appartamento coincide con quella per salire a Torre Salvucci, ma in questo caso, ci siamo fermati al secondo piano e siamo arrivati subito a destinazione. L’appartamento è spazioso (45 mq), molto confortevole ed estremamente funzionale, potete decidere di pranzare e cenare in casa, oppure di scendere ed assaggiare le tipicità toscane a pochi passi da Piazza Duomo. Siete esattamente nel centro di San Gimignano, e possiamo assicurarvi che non ci sarà momento in cui ve ne dimenticherete.

Il check-in in appartamento è disponibile dalle ore 15.00 in poi, ma niente paura, in caso vi foste fermati in città o abbiate cenato fuori San Gimignano, troverete una praticissima cassetta di sicurezza in prossimità della porta che vi permetterà di entrare in casa a qualunque orario sia più consono alle vostre esigenze.

Il punto di forte di questo appartamento, a nostro avviso, è la vista: affacciarsi appena svegli e vedere San Gimignano da una posizione privilegiata come questa, non ha prezzo!

Sangi Studio Apartment

Dormire in una Torre a San Gimignano

Vista da Torre Salvucci

Buongiorno lettori, come sapete, siamo soliti raccontarvi tutti i nostri spostamenti e, in particolare, consigliarvi dove soggiornare nei vari posti che visitiamo. Oggi, però, non vi parleremo solo di un alloggio, ma di un’esperienza vera e propria che vi porterà indietro nel tempo, con la possibilità di sentirvi davvero nel Medioevo.

Pochi giorni fa siamo stati a San Gimignano, un borgo medievale di infinita bellezza, la cui caratteristica principale sono le torri che, meravigliose ed imponenti, abitano la città e fanno da sfondo ad un territorio splendido. Qui a San Gimignano arrivano turisti da tutto il mondo, del resto un territorio così non si scorge tutti i giorni, motivo per cui dev’essere assaporato nei minimi dettagli.

Tra le torri della città, ce n’è una, Torre Salvucci, che è stata resa abitabile ed è così diventata meta dei viaggiatori più appassionati di storia o, semplicemente, di coloro che desiderano vivere un’esperienza del tutto particolare. Torre Salvucci si trova nel centro storico, ospita undici piani, collegati tra loro da varie rampe di scale, composte dalla bellezza di 143 scalini. Credeteci, nonostante la salita possa risultare tortuosa (del resto vi trovate in una torre), non potete immaginare cosa voglia dire percorrerla tutta e giungere, infine, all’ultimo piano, da cui è stata ricavata una terrazza panoramica incredibile che vi permetterà di ammirare il paesaggio circostante da una prospettiva privilegiata.

Vista da Torre Salvucci

Questa torre può ospitare fino a tre persone, in caso vi mettiate in contatto con la proprietà in anticipo, si potrebbe arrivare ad un massimo di quattro, ed è composta da varie stanze che ospitano tre posti letto e due bagni, il letto matrimoniale, dove abbiamo dormito noi, si trova al sesto piano ed è stato davvero elettrizzante andare a dormire e svegliarsi in una torre risalente al 1100 d.C.

Non preoccupatevi della comodità e del comfort: certo, dovrete fare qualche scalino per spostarvi da ambiente ad ambiente, ma tutto è pensato per rendere il soggiorno il più piacevole possibile, gli ambienti sono illuminati con luci soffuse, il che rende l’atmosfera ancora più veritiera e l’ampiezza dei piani non supera i 12 metri quadrati, questo perché la metratura è esattamente quella d’origine, esattamente come lo spessore delle mura che può arrivare fino a 2 metri per lato.

Se ogni piano ha la sua funzione ed è perfettamente autonomo, il luogo che in assoluto abbiamo apprezzato è stata la terrazza. Possiamo assicurarvi che qualunque sia l’orario del vostro arrivo, lei saprà ospitarvi ed emozionarvi come mai prima. L’alba è caratterizzata da un fioco sole che, pian piano, si accinge ad illuminare la città, i tramonti infuocati della Toscana, invece, saranno capaci di farvi vivere momenti di puro romanticismo, senza dimenticare che questo posto è un vero paradiso per i fotografi, professionali o amatoriali che siano. La vista, da qui, non si dimentica per nulla al mondo! Ci è piaciuta moltissimo l’idea della doppia cucina, una al primo piano ed una all’ultimo, proprio in prossimità della terrazza, in questo modo potrete scegliere di gustare la colazione o il pranzo proprio in terrazza, evitando di percorrere 11 piani per portare in cima tutto l’occorrente. Ovviamente, proprio per questa esigenza, è stato posizionato un tavolo pronto ad accogliervi all’aria aperta!

Inoltre, come anticipato, Torre Salvucci si trova nel centro di San Gimignano, questo significa che vi basterà scendere per trovare trattorie tipiche dove assaggiare pietanze del territorio, tantissimi negozietti dove acquistare souvenir per voi ed i vostri amici, ma anche moltissime delle maggiori attrazioni, come il Duomo di San Gimignano, Piazza della Cisterna ed i vari musei.

Sarete accolti con un cesto di benvenuto che comprende alcuni assaggi di cibo tipico, tra cui i famosi pici toscani, una buonissima pasta, un confezione di affettato, yogurt, barrette ai cereali, acqua, succo di frutta, pane, latte, caffè e frutta di stagione.

Per noi era la seconda volta a San Gimignano, l’anno scorso ci abbiamo trascorso solo poche ore con la promessa di ritornarci e viverla meglio. Dormire qui, non solo ci ha permesso di apprezzarla la sera, ma ci ha offerto un’opportunità che non dimenticheremo mai, ci siamo sentiti parte del territorio, della storia che questo borgo porta con se e di tutte quelle leggende, storie e tradizioni che fanno parte di un’epoca storica dal fascino inenarrabile: il Medioevo!

Il Regno della Tortura-San Gimignano

Il Regno della Tortura

Buongiorno lettori, in occasione della festa di Halloween, abbiamo deciso di raccontarvi qualcosa riguardo alcuni metodi di tortura. La maggior parte delle informazioni che troverete in seguito, provengono dal Museo della Tortura e dal Museo della Pena di Morte di San Gimignano, e tutto il materiale è stato raccolto durante la nostra visita nel bellissimo borgo toscano.

Il Marchio Rovente

Sistema punitivo in uso fino al secolo scorso, impresso a “zingari”, disturbatori abituali della celebrazione della Sacra Messa, a ladri, a bestemmiatori… In talune sentenze si poteva leggere l’eufemismo “è stato condannato al bacio del ferro rovente”. Quest’ultimo lasciava impresso sulla vittima una cicatrice a forma di B per i bestemmiatori, in fronte o sul petto, in quanto anche il luogo del corpo in cui veniva inflitto il marchio, si differenziava a seconda della colpa. I ladri venivano deturpati sulle guance dalla lettera M, e la A veniva utilizzata per segnare i colpevoli di  adulterio. Lo stesso Dio Biblico nella Genesi apporrà su Caino un marchio, benché con uno scopo assolutamente differente (protettivo), ma non ci è dato sapere di che natura fosse questo segno distintivo. 

Marchiatura

La Veglia o Culla di Giuda

Con un sistema di corde ed anelli, la vittima era legata in modo da essere sollevata e poter assumere forzatamente una posizione raccolta e costretta. La sventurata vittima, assicurata in tale postura, si trovava a far corrispondere le proprie zone intime alla cuspide di una seduta a forma di piramide. A decisione del carnefice, il condannato poteva venir lasciato penzolare, facendone solamente sfregare la punta su di esso, oppure essere calato violentemente, maciullandone di conseguenza le carni, lì dove si conficcava l’acme della piramide: genitali od ano (talvolta si sceglieva di far penetrare lo strumento alla base della colonna vertebrale). Codesto strumento obbligava ad una vigilanza forzata il condannato, una continua e terribile tensione del corpo senza posa, che riusciva nell’intento di aumentare la crudeltà della pena. Le venne pertanto dato il nome di Veglia. Esiste anche un nome alternativo di questa tortura “Culla di Giuda”, ma quest’ultimo non trova riferimenti storici accreditati. Esso potrebbe essere stato attribuito al supplizio in ambienti carcerari, per la sua grande capacità di far confessare chiunque, e quindi tradire, proprio come Giuda, il traditore per eccellenza nella tradizione occidentale.

Sandali del Servo

In passato furono adoperati per punire i servitori che si erano dimostrati maldestri e, per tale mancanza di grazia, venivano puniti. Questi aggeggi infernali si costituivano di ferri modellati come mocassini, serrati sul piede del servo. Il padrone poteva modulare l’intensità del castigo con semplici giri di vite, capaci di stringere dolorosamente il metallo sulla carne. Di queste calzature sono riportate notizie di diverse fatture, qui in foto è mostrata una tipologia con annessa una campanella dallo scopo piuttosto sadico: ad ogni tintinnio della stessa, il padrone accorreva a stringere ulteriormente la vite, tutto ciò costringeva il lavoratore a profondere tutto il suo impegno nelle mansioni con un’accuratezza felpata e disumana, oltre che dolorosa. Si è a conoscenza di varianti in cui il ferro veniva arroventato, e calzato il sandalo, attraverso di esso si conficcavano chiodi incandescenti in modo tale da ferrare i piedi del disgraziato, similmente alle bestie da soma. Altri ancora si munivano di punte nella suola, in particolare sulla zona del tallone, in modo tale che, ad ogni piè sospinto, il peso del corpo configgesse più profondamente gli aculei.

Sandali del Servo

Tortura del Goccia a Goccia

Tortura solitamente concretizzata in anfratti naturali, ove il capo del condannato veniva serrato con un anello di ferro, tale per cui gli fosse impossibile sfuggire al logorio del gocciolamento. Con il sommarsi del tempo, qualora non avesse confessato, la vittima si sarebbe addentrata sempre più nella pazzia, se non addirittura, secondo le credenze del popolo, nella morte per perforazione del cranio.

Tortura del Goccia a Goccia

Ragni Spagnoli

I Ragni Spagnoli o Ragni della Strega, erano degli enormi artigli metallici a quattro punte, incernierati come tenaglie. Adoperati sia freddi che arroventati, essi servivano per sollevare la vittima, che poteva essere afferrata in molteplici punti: natiche, mammelle, pancia o testa. Per quanto riguarda quest’ultima, spesso il trattamento prevedeva di conficcare delle punte nelle orecchie o negli occhi. Tale tortura è tristemente ancora in uso in molte parti del terzo mondo.

Ragno Spagnolo

San Gimignano: architettura medievale e buona cucina

Buongiorno lettori, dopo il nostro breve viaggio in Toscana non possiamo non parlarvi di San Gimignano. Entrambi avevamo visitato la Toscana, ma nessuno dei due aveva mai avuto la fortuna di vedere San Gimignano. Questo comune in provincia di Siena rappresenta uno dei migliori esempi di città comunale risalenti al 1300, un gioiello che non passa inosservato, soprattutto per quanto riguarda il suo meraviglioso centro storico, dichiarato patrimonio dell’UNESCO.

Siamo stati a San Gimignano il giorno stesso in cui siamo arrivati in Toscana, siamo giunti in città verso le quattro di pomeriggio ed abbiamo trascorso le ore seguenti ad esplorarla, godendoci ogni piccolo scorcio di questo luogo indimenticabile. Qui il medioevo si sente eccome, pensate che un tempo San Gimignano era costellata di torri, esattamente settantadue, che stavano a rappresentare simbolicamente le famiglie abbienti, oggi ne sono rimaste poco più di dieci ad ergersi in città. Vogliamo darvi un consiglio: entrate in questo borgo e passeggiate, non cercate da subito attrazioni particolari, ma nutritevi di stradine, archi sotto i quali camminare, grandi piazze monumentali e torri di pietra. Sedetevi ed ammirate i fantastici panorami toscani, cenate in uno dei ristoranti tipici e non perdetevi le salite e le discese, che vi regaleranno foto da custodire gelosamente. Vi suggeriamo di fermarvi nelle piccole botteghe che abitano le vie principali, nelle quali troverete moltissimi prodotti tipici, come la Vernaccia, un vino bianco tipico della zona, o i salumi ed i formaggi toscani. Non trascurate le ceramiche, straordinariamente colorate ed immensamente rustiche, daranno senza dubbio un tocco di originalità a casa vostra.

Ora, dopo aver passeggiato per ore col naso all’insù, canalizzate le vostre energie verso le attrazioni principali, di seguito, ciò che non potete assolutamente perdervi durante una visita a San Gimignano.

Qui le piazze sono una delle maggiori attrazioni, sarà impossibile quindi non visitare Piazza del Duomo e Piazza della Cisterna, la stessa cosa vale per la Rocca di Montestaffoli, dalla quale potrete godere di vedute straordinarie affacciati sulla campagna. Inoltre, anche a San Gimignano troverete parecchi musei, come il Museo Civico. Abbiamo una particolarità da raccontarvi, una di quelle che rappresentano l’unicità della visita a questa città, ovvero la presenza di due piccoli musei, uno dedicato alla tortura, e l’altro dedicato alla pena di morte. Siamo rimasti sinceramente stupiti dalle particolarità che vengono raccontate tramite le insegne, dalla bellezza e dalla fedeltà delle riproduzioni e dall’atmosfera, sicuramente inquietante, che si respira in questi due piccoli angoli di storia. All’interno delle strutture non troverete nulla fuori posto, ogni oggetto di scena è accompagnato da una targhetta che spiega per filo e per segno ogni dettaglio della tortura, il peccato di cui ci si doveva macchiare per esserne vittime ed il funzionamento della stessa.

San Gimignano

A San Gimignano non troverete bellezza solo all’interno, ma anche all’esterno delle mura, concedetevi quindi una passeggiata attorno alla città, non è obbligatorio fare tutto il giro, ma percorrete almeno un quarto delle mura esterne per rendervi conto di quanto le fortificazioni abbiamo subito davvero poche modifiche rispetto ai tempi antichi. E voi, siete mai stati a San Gimignano?

Dove mangiare a San Gimignano: Ristorante “Le vecchie Mura”

Buongiorno lettori, oggi vogliamo parlarvi del ristorante “Le Vecchie Mura”, uno dei ristoranti dove poter gustare cucina tipica toscana. Dobbiamo essere sinceri, arrivati a San Gimignano nel pomeriggio, non vedevamo l’ora di cenare, un po’ perché avevamo molta fame, ed un po’ perché amiamo assaggiare i prodotti tipici, se poi questi prodotti tipici sono quelli toscani, la voglia aumenta ancor di più.

Ristorante “Le Vecchie Mura”

Dopo aver passeggiato per la città, tra Piazza della Cisterna, botteghe di ceramiche e meravigliosi scorci sulla campagna, abbiamo preso coraggio ed abbiamo chiesto a dei ragazzi in piazza dove poter cenare senza spendere troppo, ma entrando davvero nel vivo della cucina del posto. Dopo aver parlottato tra loro, ricercando nella mente alcuni ristoranti, ce ne hanno consigliati due: La Mandragola e Le Vecchie Mura. Inizialmente la nostra scelta era ricaduta sulla Mandragola, un po’ per vicinanza, un po’ per il nome che ci ispirava parecchio. Purtroppo, però, arrivati sul posto abbiamo scoperto che sarebbe stato meglio prenotare, il ristorante era infatti al completo, complici le distanze di sicurezza dovute al Covid.

A quel punto, senza disperarci troppo, abbiamo optato per Le Vecchie Mura. Non appena abbiamo intravisto il ristorante, ci siamo subito convinti che questo non sarebbe stato solo un piano B. Ci ha colpito molto la posizione, leggermente spostata rispetto al centro storico, ma facilmente raggiungibile in cinque minuti a piedi. Il giardino è fantastico, affacciato sulla campagna circostante e circondato dal verde. Anche in questo caso, avremmo fatto bene a prenotare in anticipo, ma fortunatamente, ci hanno fatto accomodare ai tavoli presenti in giardino, in attesa che un posto per due si liberasse.

Una volta accomodati, prese le ordinazioni e sistemate bene le sedie sotto il tavolo, ci siamo girati ad ammirare il panorama: dobbiamo sinceramente dirvi che è stato uno dei più bei momenti di tutto il viaggio. Un istante di tranquillità, circondati da bellezze naturali, un sole che tramonta pian piano ed il profumo di prodotti tipici sullo sfondo.

Qui alle Vecchie Mura mangerete toscano a tutti gli effetti, noi abbiamo optato per i pici, una pasta tipica, conditi con il ragù di Chianina, mentre per secondo abbiamo assaggiato la fiorentina con le patate al forno. La cena è stata ottima, tutto è andato alla perfezione e la serata è stata magica. Stranamente, questa volta, non abbiamo ordinato il dolce, probabilmente eravamo un po’ stanchi. Il menu è comunque molto vario, e se ancora non l’avete assaggiata, non perdetevi un calice di Vernaccia di San Gimignano, un vino prodotto in zona.