Cosa fare a Cape Agulhas: fari ed oceani

Spiaggia di Cape Agulhas

Buongiorno lettori, oggi vi daremo qualche informazione riguardo Cape Agulhas, cosa fare in questo luogo sperduto, tra fari ed oceani?

Avete capito bene. Fari ed oceani. Per raccontarvi di Cape Agulhas dobbiamo fare un piccolo passo indietro. Ricordate quando vi parlavamo nel Capo di Buona Speranza? Nell’articolo dedicato, forse, avrete notato che non abbiamo parlato di punto più a Sud, se non citando la targa che si trova al Capo.

Questo, perché Cape of Good Hope, non è il punto più Sud del continente africano. O meglio, lo è solo per convenzione.

Fatta questa doverosa premessa, torniamo a Cape Agulhas. Ci troviamo sulla Costa Occidentale del Sudafrica, a poco meno di tre ore da Cape Town. In questa zona del Western Cape c’è davvero poco o niente. Siamo ben lontani dalla turistica Franschhoek ed il territorio è diventato, via via, sempre più brullo e disabitato. La zona è costellata da tante villette sul mare, ma sono tutte in costruzione. Questo fa presagire che, nei prossimi anni, probabilmente, la zona diventerà più turistica.

Vista dal Faro di Cape Agulhas

Proprio in questo scenario, troviamo, come vi abbiamo preannunciato, le poche cose che si possono fare a Cape Agulhas, trascorrendo la giornata tra fari ed oceani. Utilizziamo il plurale con cognizione di causa. Infatti, proprio in questa zona, oltre a visitare il vero punto più a Sud dell’Africa, troverete anche il punto d’incontro tra l’Oceano Atlantico e l’Oceano Indiano. Noi abbiamo deciso di trascorrere in questa zona una sola notte, dormendo alla Mermaid Guesthouse. Nonostante ciò, per questa volta, possiamo consigliarvi di passare da Cape Agulhas in giornata. Le attrazioni sono molto vicine tra loro, non dovreste perdere troppo tempo dietro agli spostamenti.

Il punto più a Sud dell’Africa, il faro e l’incontro tra i due oceani

Andiamo con ordine. Dirigendovi verso Cape Agulhas, la prima cosa che salterà all’occhio sarà il faro. Alto ed imponente, colorato di rosso e bianco, spicca indisturbato nel cielo blu. Quando un faro regala il meglio di se stesso? Beh, chiaramente quando lo si può scalare! Una volta arrivati in meta, parcheggiate la vostra auto nel piazzale designato ed entrate nel faro. Vi troverete davanti un piccolo banchetto, dal quale, per pochi Rand, acquisterete il biglietto per salire fino alla cima. Si tratta di 71 scalini ripidissimi, spesso bagnati a causa dell’umidità. Fate bene attenzione a dove mettete i piedi. Dopo la scalata, arriverete finalmente in alto. Ora, uscirete per ammirare il panorama. Quello sarà il momento in cui penserete che quei ripidi scalini avevano un perché. Oltre al fatto che la zona è poco turistica, il territorio circostante è magnifico.

Piccolo consiglio. Il vento, qui, è fortissimo. Non fate gli spavaldi. Tenete le mani ben salde ai sostegni quando siete in cima al faro. Scattare tante foto, ovviamente, sarà il vostro primo pensiero, ma non dimenticate che siete in alto e che il vento può fare brutti scherzi.

Una volta conclusa la visita al faro, rimontate in macchina e andate oltre. Seguendo la strada, troverete il punto in cui l’Oceano Atlantico e l’Oceano Indiano si incontrano. In tutta onestà, inizialmente, non avevamo grandi aspettative. Abbiamo pensato che si trattasse semplicemente di terra e mare, nulla di che. Ci siamo ricreduti subito. In corrispondenza dell’incontro degli oceani, è stato posto un monumento in pietra che divide, letteralmente, i due mari.

Inoltre, proprio davanti a quest’opera, se ne trova un’altra di enormi dimensioni. Si tratta di una grandissima riproduzione del continente africano.

Dopo tante foto ed una coraggiosa pucciata di piedi nell’oceano, abbiamo deciso cenare in zona. Abbiamo trovato un pub irlandese molto carino, The Michael Collins Irish Pub, dove abbiamo concluso la serata con hamburger e patatine.

Questo posto, che all’apparenza può sembrare poco interessante, ha un grande valore simbolico. A nostro avviso, anche non fermandosi a dormire in zona, rappresenta una tappa estremamente importante nel corso di un viaggio on the road in Sudafrica.