
Viaggiando si portano a termine mille esperienze, e questo viaggio in Islanda ce l’ha ricordato per l’ennesima volta, ma di nuotare nella Faglia di Silfra, tra due continenti, quello americano e quello europeo, proprio non ce lo saremmo aspettati.
Il nostro terzo giorno in Islanda, però, l’abbiamo fatto.
Questa spaccatura della terra si trova ad ovest dell’isola, non lontana da Reykjavik. Siamo all’interno del Thingvellir National Park, e la faglia è localizzata nella valle del lago Tingvallavatn. Pensate che è l’unico luogo al mondo dove è possibile fare immersioni, o snorkeling, tra la placca euroasiatica e quella nordamericana. La fenditura si è formata a causa della deriva delle placche che si allontanano di due o tre centimetri l’anno. Oltre all’importante interesse geologico, l’afflusso turistico è dato anche dalle acque cristalline.
La visibilità è di oltre cento metri.
Fatta questa breve, ma doverosa, premessa desideriamo raccontarvi la nostra esperienza per filo e per segno. Desideriamo aiutarvi a togliervi di dosso qualche timore, sicuramente comprensibile.
L’escursione ha inizio nel parcheggio che si trova nei pressi della faglia di Silfra. Noi abbiamo scelto il Tour Operator The Diving Island. Qui abbiamo incontrato la nostra guida Einar, che ci ha spiegato brevemente come comportarci durante il nostro snorkeling. A questo punto abbiamo iniziato l’opera di vestizione. Non la descriviamo in maniera pomposa per caso, pensate che Einar ci ha fornito talmente tante protezioni, mute ed aggeggi vari, che siamo usciti dall’acqua puliti ed asciutti. Come se ci fossimo appena svegliati! Eravamo partiti da casa con la certezza matematica che saremmo usciti fradici dalla faglia e che ci saremmo presi un bel malanno.
La sorpresa, quindi, è stata tantissima!
Dopo esserci messi le pinne, iniziamo ad incamminarci (vi lasciamo immaginare con quali assurde movenze), verso la scala che darà il via al nostro snorkeling. Einar ci controlla le maschere ed i boccagli. Ci fa segno di entrare in acqua. Noi lo ascoltiamo e ci immergiamo. Siamo elettrizzati! Ma la vera sorpresa arriva nel momento in cui, muniti di maschera, ammiriamo la faglia così vicina ai nostri occhi. L’acqua è di un blu intenso. Trasparentissima, con qualche alga dai colori brillanti e tante fessure dalle forme particolari e buffe. Andando avanti a nuotare ci si rende conto delle varie profondità alle quali si può assistere. Ci sono punti in cui il fondale finisce per essere quasi a perdita d’occhio. Altri in cui addirittura si tocca con i piedi, un’infinita riserva di colori brillanti.
Il fondale di Silfra è meraviglioso e secondo noi quest’escursione merita.
Le opzioni sono due con The Diving Island:

1 . Snorkeling: quest’esperienza è esattamente quella che abbiamo scelto noi. Non necessita di brevetti o certificazioni PADI, né di una forma fisica da atleti olimpionici. Ogni tipo di attrezzatura, sia per quanto riguarda la muta, che le protezioni impermeabili, fino ad arrivare a pinne, maschera e boccaglio sono forniti dalle guide. Il vostro accompagnatore vi seguirà senza abbandonarvi nelle gelide acque islandesi. Quindi niente paura, sarà tutto sotto controllo.
2 . Immersione subacquea: in questo caso avrete la possibilità di scendere nelle profondità della faglia. Il che dev’essere davvero emozionante. Per ovvio motivi, però, è necessario che voi abbiate la certificazione PADI, quindi un brevetto per immersioni che vi dia la possibilità e le capacità di affrontare l’escursione. Anche in questo caso non sarete soli. Verrete accompagnati dalle guide che si accerteranno che tutto prosegua per il meglio.
Noi ci siamo trovati molto bene, soprattutto per quanto riguarda le attrezzature. Sono assolutamente consone ed adeguate alle esigenze di ognuno di noi, senza contare che il buon Einar ci ha offerto una cioccolata calda a termine del nostro snorkeling. Nuotare nella Faglia di Silfra, tra due continenti, è stata una delle più belle esperienze vissute in Islanda.