Buongiorno lettori, oggi vorremmo raccontarvi le ragioni che ci hanno spinto ad intraprendere un viaggio on the road sulla West Coast americana. Siamo particolarmente affezionati a questo viaggio. E’ stato il primo viaggio intercontinentale mai fatto. E’ stato pura magia, avventura, giochi e paesaggi meravigliosi.
San Francisco
Ma andiamo per ordine!
Perché fare un viaggio sulla West Coast americana
I paesaggi della West Coast
Prima di partire abbiamo deciso che questo viaggio avrebbe toccato vari Stati, e così è stato. Il nostro sogno era di mettere piede in questo grande continente, cosa che da lì a breve, avremmo fatto anche visitando il Sud America, il Perù per l’esattezza. Ciò che, invece, non ci aspettavamo, era la grande quantità di paesaggi differenti che avremmo visto. Non avevamo troppo in mente che tipo di scenari avremmo avuto davanti, ma sicuramente, ciò che abbiamo visto ci ha spiazzati.
Siamo passati dal mare di Venice Beach, alla Terra Rossa della Monument Valley, all’assurda Las Vegas. Abbiamo trascorso qualche giorno a San Francisco, la più europea delle città americane, abbiamo percorso strade lunghissime e quasi deserte, ammirando un tramonto meraviglioso che solo la West Coast americana può regalare. Ci siamo stupiti davanti ai 50° della Death Valley e di fronte all’immensità del Grand Canyon, e ancora di più davanti alle sequoie di Muir Woods.
Sequoie
La verità è che paesaggi così differenti, in solo viaggio, non ne abbiamo mai visti. Già solo questo, vale il viaggio.
L’esperienza
Ogni viaggio è un’esperienza, penserete. Ed è così. Ma qui, sulla West Coast americana, l’esperienza è quasi da film. Inutile dirvi che dormire nei classici motel americani, ai lati delle autostrade è stato davvero, davvero bellissimo. Nulla di che, a livello di servizi, ma 10 e lode per l’esperienza.
In America, e forse ancor di più su questa costa, si assapora il Sogno Americano. Si passa per Hollywood, per le location viste tante volte nei nostri film preferiti. Solo a Los Angeles può succedere di essere chiamati sentendosi dire “guardate che ci sono Leonardo di Caprio e Brad Pitt vicino alla Hall of Fame, correte!”
Le ore di guida
Non vogliamo mentire. Durante un viaggio così le ore di macchina passate a guidare sono infinite… ma sono anche una delle cose migliori che ricorderete. Guiderete per chilometri e chilometri nel nulla, vi fermerete nei più famosi fast-food, avrete a che fare con qualche persona ogni tanto… una più strana dell’altra! Insomma, i viaggi in macchina sono stati sicuramente una delle cose che ricorderemo con più gioia!
Il senso di libertà
In ultimo, vogliamo parlarvi del senso di libertà che si prova sulla West Coast. Possiamo assicurarvi che non ha eguali! Fermarsi dove si vuole, mangiare quello che capita, essere troppo stanchi e farsi un riposino in auto nel parcheggio di un supermercato. Ma anche trovare attrazioni mai viste su nessuna guida, conoscere persone ai distributori di benzina, sentirsi benedire da un indiano Navajo ubriaco! Tutto questo non ha prezzo ed ancora una volta, sempre di più, possiamo dire che questo viaggio è stato un ottimo inizio per cominciare a viaggiare dall’altra parte del mondo.
Buongiorno lettori, oggi vi porteremo con noi a Kaatis Reindeers, dove potrete vedere le renne lapponi e divertirvi con loro.
Dopo la nostra visita all’Arctic Moose Farm, abbiamo ripreso l’auto convinti di dirigerci nuovamente verso il nostro alloggio, Jockfall. Proprio in quel momento, ci hanno comunicato un piccolo cambio di programma, o meglio, una sorpresa.
Con rinnovato spirito d’esplorazione, iniziamo ad immaginare cos’avremmo visto da lì a poco. Nel giro di qualche chilometro tra i meravigliosi alberi innevati della Lapponia Svedese, siamo arrivati in un posto speciale: Kaatis Reindeers!
Ci ha accolto Anna-Lena, la signora che, con la sua famiglia, gestisce questo posto. Oltre ad Anna-Lena, ad aspettarci c’era anche Hilda, una dolcissima renna pronta a portarci con lei verso questa splendida esperienza. Anna-Lena ci ha spiegato di appartenere alla cultura Sami. Poi ci ha raccontato la storia di Hilda e, con grande gentilezza, ci ha fatto entrare nel fantastico mondo delle renne.
Anna-Lena ed Hilda
In primis, ci siamo accomodati dentro una capanna caldissima.
Nel centro, c’era un fuoco caldo e confortevole che ci ha dato il benvenuto tra un caffè e un dolcetto svedese. Credeteci, dopo una fredda giornata trascorsa nei boschi, questo momento sarà davvero un toccasana per riposarvi, rilassarvi e godervi una merenda in compagnia.
Capanna e merenda
Conclusa la nostra pausa, ci siamo addentrati finalmente tra le renne! Sono tantissime, spesso di diversi colori, avrete la possibilità di accarezzarle e dar loro da mangiare, tutto sotto l’attenta supervisione di Anna-Lena che, delicatamente, vi guiderà nel corso di tutta l’esperienza. Le renne sono affascinanti, molto simpatiche, un po’ schive e dolcissime.
Ascoltate attentamente tutte le indicazioni che riceverete, sono pur sempre animali e, come tali, vanno trattati con rispetto ed educazione.
Esperienza al Kaatis Reindeers
Dopo tutto, siamo noi ad andare a trovarle.
Non siamo mai stati sostenitori del fatto che esistano attività per bambini o per adulti. Abbiamo sempre ritenuto che il divertimento non abbia età, quindi sappiate che, a prescindere dagli anni che avete, adorerete ogni aspetto di quest’esperienza a Kaatis Reindeers insieme alle renne.
Buongiorno lettori, oggi vi parleremo della nostra visita all’Arctic Moose Farm, grazie alla quale abbiamo potuto ammirare gli alci della Lapponia Svedese da vicino.
La nostra visita è partita da Jockfall, la struttura nella quale abbiamo alloggiato e che ci ha accompagnato alla Moose Farm. Il tragitto per arrivare alla fattoria è tanto bello quanto l’esperienza. Si tratta di una strada immersa nella natura lappone, che comprende anche un piccolo tratto su un lago ghiacciato.
Arctic Moose Farm
Giunti all’Arctic Moose Farm e radunati i nostri zaini, eravamo agitati come dei bambini al parco divertimenti. Sapete bene quanto amiamo gli animali e, questo, talvolta, ci porta a fare delle scelte sofferte. Non tutti gli animali sono avvicinabili e non sempre si possono fare delle esperienze senza recar loro fastidio.
In questo caso, invece, tutta la visita si svolge nel massimo rispetto degli alci, che i proprietari curano, nutrono ed accudiscono come dei bambini.
Come si svolge la visita?
Arctic Moose FarmArctic Moose Farm
Varcata la soglia della fattoria vi dirigerete verso gli alci e potrete stare con loro un bel po’ di tempo. Noi abbiamo scattato più di trecento foto. La nostra guida ci ha spiegato che, nonostante la loro grandezza, gli alci siano in realtà degli animali molto timidi. Per questo motivo, è bene aspettare che siano loro ad avvicinarsi a noi, e non viceversa.
Non sono animali pericolosi, ma la loro stazza, non certo trascurabile, potrebbe creare qualche problema in caso li spaventiate.Al contrario, se li osservate da lontano, vi renderete conto che saranno loro che, con fare curioso e guardingo, si avvicineranno sempre di più, arrivando addirittura a toccarvi.
Arctic Moose Farm
Abbiamo apprezzato moltissimo la tranquillità con cui si svolge la visita. La guida vi darà qualche indicazione, dopo la quale sarete liberi di scattare fotografie e girare video in totale serenità. Come sapete, non amiamo le attività a tempo, nelle quali non ci si riesce a godere il momento.
Dopo la visita
Dopo esserci riempiti gli occhi di bellezza, è giunto il momento di lasciare gli alci alla loro vita. Un po’ tristi di andarcene, ci siamo diretti nuovamente verso la struttura principale, dove abbiamo fatto merenda con dei waffles e una bevanda fresca.
Arctic Moose Farm, merenda
Consigli e indicazioni sulla visita
Non ci sono molte raccomandazioni riguardo questa attività. Gli animali sono mansueti ed amichevoli, non avrete alcun problema.
Vogliamo, però, darvi un consiglio. Portate qui i vostri bimbi! Se siete adulti vi piacerà tantissimo ammirare gli alci da vicino, ma se siete bambini, allora, lo adorerete! L’Arctic Moose Farm ed i suoi alci sono adatti a tutti e, a nostro avviso, questa rimane una tappa assolutamente imperdibile nel corso di un viaggio in Lapponia Svedese. Vi consigliamo anche di dare un’occhiata al video di Bernadette, una giornalista che abbiamo conosciuto durante il viaggio e che ha documentato tutto su YouTube! Se avete piacere, seguitela su Instagram, sta scrivendo una guida sulla Lapponia e vivrà lì per un anno.
Buongiorno lettori, oggi vedremo insieme dove dormire in Lapponia Svedese.
Il nostro viaggio on the road è partito da Lulea, dove non ci siamo fermati a dormire, ma da dove abbiamo noleggiato l’automobile per iniziare la nostra avventura lappone. Dopo il precedente articolo sui motivi per intraprendere un viaggio in Lapponia Svedese, ecco a voi tutti i luoghi dove abbiamo alloggiato.
1° Tappa: Nordic Lapland Resort
Il Nordic Lapland Resort si trova a circa un’ora e mezza da Lulea ed è stata la nostra prima fermata in Lapponia Svedese. Ci troviamo in una zona di infinita bellezza, lontano dall’inquinamento luminoso e dalle città principali, dove godersi un po’ di relax e di buon cibo. Noi siamo arrivati nel tardo pomeriggio e siamo subito usciti in escursione con gli husky.
Uscita con gli Husky
Inutile dirvi che è stata una delle esperienze più emozionanti di sempre. I cani sono meravigliosi, simpaticissimi, estremamente estroversi e pronti per regalarvi un’esperienza meravigliosa.
Un’altra delle attività organizzate dal Nordic Lapland Resort è l’Artic Floating. Si tratta di un’esperienza relativamente nuova, ma estremamente particolare. Vi verrà consegnata una tuta completamente impermeabile e vi immergerete nei freddi laghi ghiacciati della zona.
Colazione al Nordic Lapland ResortColazione al Nordic Lapland Resort
Del Nordic Lapland Resort abbiamo adorato anche la cena e la colazione. Dopo l’arrivo in Lapponia, l’uscita con gli husky e l’Artic Floating avevamo una gran voglia di cenare. Per la prima volta abbiamo assaggiato i piatti tipici della tradizione, oltre a due bibite locali buonissime, la Trocadero ed il Julmust. Sia la colazione che la cena si svolgono nella struttura principale, calda e confortevole. La mattina ci siamo svegliati con colori davvero unici e fare colazione dietro a queste vetrate è stato speciale.
Cena al Nordic Lapland ResortCena al Nordic Lapland Resort
Il nostro cottage si trovava a pochi metri dalla reception. Si tratta di una struttura in legno super accessoriata, pensate che avrete addirittura una sauna privata! All’interno del cottage troverete un salone con cucina, una camera da letto ed una bagno molto spazioso, il tutto circondato da vetrate che danno sul bellissimo paesaggio circostante.
Dopo la prima giornata in Lapponia Svedese, ci siamo diretti a Jockfall, una bellissima struttura dove dormire immersi nella natura. Qui abbiamo respirato a pieni polmoni il profumo della foresta dalla nostra cabin panoramica.
Jockfall
Anche in questo caso, avrete a disposizione praticamente un appartamento con tutto il necessario. La cabin è composta da un ampio salone con divano e TV, una cucina accessoriata, una camera da letto ed un bagno. Hanno ricavato addirittura un secondo piano molto carino, dove si trovano altri due posti letto con una finestrella che regala una meravigliosa vista sul territorio limitrofo.
JockfallJockfallJockfallJockfall
Da Jockfall, siamo partiti per una delle escursioni più belle mai vissute durante i nostri viaggi: la visita all’Artic Moose Farm. Si tratta di una fattoria dove poter ammirare gli alci da vicino, ovviamente senza recar loro alcun fastidio. Dopo la visita all’Artic Moose Farm ci hanno fatto una bellissima sorpresa, portandoci a visitare il Kaatis Reindeers, dove Anna-Lena, la proprietaria, ci ha raccontato di più sulla cultura Sami e sulle sue meravigliose renne!
Nel pomeriggio, siamo tornati in struttura e ci siamo goduti una bella ciaspolata nell’area circostante.
3° Tappa: Kukkolaforsen
Da Jockfall, ci siamo poi trasferiti a Kukkolaforsen. Qui il tempo sembra essersi fermato. Le camere della struttura hanno una meravigliosa vista sul fiume, al di là del quale potrete vedere la Finlandia a pochi metri da voi. L’attività principale qui è proprio la pesca sul fiume e tutto ciò che ne consegue. Le camere sono arredate con gusto, molto spaziose e comode, in loco troverete anche un ristorante dove poter gustare piatti tipici. Vi consigliamo di visitare la zona circostante facendovi guidare dai locali che, con grande gentilezza, sapranno illustrarvi la loro cultura ed accogliervi caldamente con piatti tipici e racconti di vita quotidiana.
Cibo tradizionale, KukkolaforsenFinlandia da KukkolaforsenSauna, Kukkolaforsen
A Kukkolaforsen potrete vivere l’esperienza della vera Sauna Svedese, qui troverete un’intera struttura adibita a quest’uso e potrete usufruire di una splendida vasca d’acqua calda all’esterno da cui ammirare l’aurora boreale.
Aurora boreale a Kukkolaforsen
4° Tappa: Filipsborg
Siamo giunti quasi alla fine del nostro viaggio, esattamente alla penultima tappa. Ci troviamo a Filipsborg, una deliziosa dimora storica nei pressi di Kalix. Questo posto è magia pura. La villa è arredata in modo impeccabile, ma il fiore all’occhiello è indubbiamente il Signor Örjan che, con delicatezza e genuinità, vi racconterà tante curiosità sul territorio.
FilipsborgFilipsborg interniFilipsborg pranzo
Örjan ci ha raccontato che sua moglie gli dice di parlare troppo, ma per noi, non è stato abbastanza. E’ lui che vi accompagnerà nelle attività invernali e saprà darvi tantissimi spunti non facendovi mai annoiare. Ci ha accompagnato in due delle attività più divertenti ed emozionanti di sempre, l’uscita in motoslitta ed il safari tra le renne.
Reindeers Safari, Filipsborg
La motoslitta, si sa, è assolutamente imperdibile nel corso di un viaggio in Lapponia, e le renne sono indubbiamente l’animale simbolo di questa zona. Abbiamo apprezzato moltissimo l’educazione ed il rispetto verso gli animali che, giustamente, hanno i loro ritmi ed i loro tempi. Örjan ci ha ripetuto spesso che ci siamo potuti avvicinare a loro, perché ce lo hanno permesso e non avremmo potuto far altro che dargli ragione.
Uscita in motoslitta, Filipsborg
Non dimentichiamoci che gli animali vivono in natura e che quando ci si avvicina a loro, bisogna farlo con rispetto e gentilezza, senza infastidirli e farli sentire in pericolo.
5° Tappa: Ice&Light Village
Ice & Light Village
Purtroppo il nostro viaggio è quasi giunto al termine, ma l’ultima tappa è davvero stratosferica, si tratta dell’Ice&Light Village di Maarit, credeteci, lei è simpaticissima! Questa struttura si trova su una piana innevata circondata da un paesaggio davvero suggestivo. Qui non avrete TV o distrazioni, Maarit ci ha spiegato che la struttura è nata per dare il giusto spazio all’intimità ed al romanticismo, e noi siamo assolutamente d’accordo con lei.
Ice & Light VillageIce & Light VillageIce & Light Village
Trascorrerete la notte in un Igloo, e dove dormire in un Igloo se non in Lapponia Svedese? Varcata la soglia dell’appartamento avrete a disposizione un letto comodissimo, una piccola zona salotto ed un bagno con WC e doccia. Ogni dettaglio qui è studiato per essere comodo ed ecosostenibile. Un esempio è il WC Cinderella, che incenerisce i rifiuti in mancanza di fognature, senza l’utilizzo di acqua ed agenti chimici, sostituendosi così al compostaggio.
L’Ice & Light Village ci ha permesso di concludere il nostro viaggio con un po’ di relax, cenando con una pizza in camera e godendoci l’intimità che solo questo posto può regalare. Inoltre, Maarit, ci ha gentilmente portato una ricca colazione con la quale abbiamo salutato la Lapponia Svedese con muffin al cioccolato e tanti sorrisi!
Ice & Light VillageIce & Light Village
Bene lettori, ora che sapete dove dormire in Lapponia Svedese, leggete i nostri prossimi articoli per organizzare le attività invernali e le escursioni.
Buongiorno lettori, siamo di ritorno dal nostro on the road in Lapponia Svedese ed in questo articolo vogliamo illustrarvi tutti i perché che ci hanno spinto a visitare questo posto magnifico.
Perché visitare la Lapponia Svedese?
1. La Lapponia Svedese è meno turistica
Conoscete bene il nostro modo di viaggiare e sapete che amiamo i posti autentici. Spesso e volentieri, le attrazioni più turistiche, lo sono per un buon motivo, ma l’atmosfera che si crea attorno ai luoghi diventa un po’ artefatta. Non ci sentiamo e non ci siamo mai sentiti di sminuire una destinazione in quanto turistica, ma possiamo assicurarvi che la Lapponia Svedese è autentica. Vera. Reale. Visitarla significa entrare in contatto con tradizioni ed abitudini antiche, cibi tipici, persone che vivono in funzione delle stagioni, delle temperature spesso proibitive. Pensiamo che la Lapponia Svedese possa essere un buon modo per approcciarsi, anche per la prima volta, all’estremo Nord Europa.
Lapponia Svedese
2. Turismo sostenibile e lento
A differenza di ciò che abbiamo vissuto nel corso di altri viaggi, qui abbiamo riscontrato una grande calma. Le giornate scorrono tranquille, cadenzate dal sole che sorge e tramonta ad orari particolari e inoltre, quando cala la notte, potrete rifugiarvi in piccole casette di legno, sorseggiare una tisana calda e godervi la notte, spesso colorata dall’Aurora Boreale. La natura è la vera protagonista del viaggio, ed è a Lei che bisogna render conto. Sull’onda di questa attitudine, in Lapponia Svedese, sono molto attenti all’ambiente ed alla sostenibilità, del resto, sarebbe assurdo non tener conto del territorio meraviglioso che hanno da conservare e custodire gelosamente.
3. I colori del cielo e della terra
Nel preciso momento in cui abbiamo varcato la soglia dell’aeroporto di Lulea, siamo rimasti estasiati dai colori di questa terra. Non vi nascondiamo che abbiamo aspettato 15 minuti buoni per andare a ritirare la nostra auto. Non riuscivamo a smettere di guardare il cielo rosa, quasi violaceo, ed il manto di neve candida tutt’intorno. Dopo aver ritirato l’auto, il primo viaggio ci ha confermato la prima sensazione. Un susseguirsi di colori fantastici, la prova che chi visita la Lapponia non ha alcun motivo di modificare o maneggiare i propri scatti fotografici.
Colori della Lapponia
4. La neve!
Regina indiscussa di ogni viaggio in Lapponia Svedese. La neve! Ve la troverete nei vestiti e sopra la testa, a lato e sotto i piedi. Qui in Italia siamo abituati ad aspettarla con ansia nel periodo invernale. Beh, sappiate che se visitate la Lapponia Svedese, avrete a che fare con lei per tutta la durata del vostro viaggio.
5. L’ospitalità dei locali
Sfatiamo un mito. A Nord non si è necessariamente freddi. Anche noi, essendo di Milano, ci siamo sentiti dire di essere freddi ed apatici. Beh, in Lapponia Svedese cambierete subito idea. Ognuno sarà pronto ad aiutarvi, ad accogliervi con grande gentilezza ed a mostrarvi tradizioni, usi e costumi di questa bellissima terra di ghiaccio.
Accoglienza Lappone
6. Il buon cibo
Prima di partire non avevamo davvero idea di cosa avremmo assaggiato in viaggio, il Nord Europa per noi è ancora sconosciuto, eccetto l’Islanda. Fin dalla prima sera, abbiamo potuto assaggiare pietanze tipiche che abbiamo particolarmente apprezzato. Approfondiremo meglio questo aspetto in uno dei prossimi articoli. Per ora, vi basti sapere che mangerete davvero molto bene!
Bene amici. Ora avete a disposizione tutti i motivi per i quali visitare la Lapponia Svedese, ma non perdetevi i prossimi articoli, in cui vi racconteremo per filo e per segno ogni aspetto del nostro on the road in Lapponia.
Buongiorno lettori, dopo tutti questi articoli, siamo certi che vi sarete chieste: ma quindi, qual è il periodo migliore per andare in Sudafrica? Bene.
Oggi vogliamo parlarvi proprio di questo, dandovi anche una bellissima notizia.
E’ sempre il momento giusto per visitare il Sudafrica! A differenza di tanti altri luoghi, qui non esiste la stagione migliore o peggiore, secondo noi. Ovviamente, ognuno sceglierà il proprio periodo preferito in base alle proprie inclinazioni. Sì, perché come ogni paese, in ogni stagione, ha una peculiarità.
Vediamole insieme!
Innanzitutto partiamo da un presupposto senza il quale non si arriva da nessuna parte. Il Sudafrica, essendo nell’emisfero opposto al nostro, ha le stagioni invertite rispetto a noi. Ciò significa che se visiterete il Sudafrica nel mese di agosto, lì sarà inverno. Questo è il punto di partenza per decidere come si preferisce viaggiare. Come abbiamo già scritto, il bello del Sudafrica è che non ci sono eccessi di caldo o freddo, questo lo rende un’ottima destinazione praticamente per ogni periodo dell’anno.
A nostro avviso, però, il periodo migliore per visitare il Sudafrica è la nostra estate, ed ora vi spieghiamo perché, ricordandovi che è un’opinione del tutto soggettiva.
Kirstenbosch Garden, Cape Town
In primo luogo, ad agosto, non fa caldo. Non sappiamo come voi siate abituati a viaggiare, ma per noi, il viaggio è spesso più intenso dello stare a casa! Ci muoviamo tantissimo, ci spostiamo di continuo e vediamo molte, moltissime attrazioni. Pensate di fare tutto questo con 40° gradi all’ombra! Beh, sarebbe impossibile, o meglio, sarebbe molto scomodo, estremamente “sudato” e poco pratico. Durante il mese di agosto, il clima in Sudafrica è mite. Durante il giorno può raggiungere i 20/25°, e durante la notte, anche i 10/15°. Noi abbiamo trovato perfetto questo tempo, siamo riusciti a fare un sacco di cose senza mai sentire troppo freddo o troppo caldo.
Un altro motivo per visitare il Sudafrica nel corso della nostra estate è il fatto che gli animali sono più facili da avvistare.
Ci troviamo, infatti, nella stagione secca, questo significa che nei parchi gli animali saranno più intenzionati a radunarsi verso le pozze d’acqua, dandovi la possibilità di vederli in tutto il loro splendore. Nonostante il Sudafrica non sia una zona malaria free, in questo periodo non è necessario svolgere la profilassi anti malarica, in quanto il clima impedisce, o quasi, la presenza delle zanzare (in linea di massima).
Panorama sulla Savana
Ovviamente, il discorso cambia se siete tipi da spiaggia. Se amate il caldo, la sabbia bianca ed i lunghi bagni in mare, agosto è decisamente il momento sbagliato per raggiungere questo paese. Quando ci siamo spinti lungo la costa, abbiamo sentito freddo e vento forte. Tornando quindi alla domanda “Qual è il periodo migliore per andare in Sudafrica?”, vi rispondiamo che dipende da voi, da ciò che volete vedere ed esplorare in questo splendido paese.
Buongiorno lettori, e benvenuti nel nostro on the road in Islanda. Ogni viaggio su strada che si rispetti, ha bisogno di un’organizzazione certosina.
Un’attenzione particolare alle tappe ed ai tempi di percorrenza, e sarà proprio questo il focus di questo articolo.
Quest’anno, dopo tanti giri tutti italiani, abbiamo optato per un agosto in Islanda. Una meta estrema, fatta di natura e paesaggi sconfinati. Una destinazione che ha ispirato autori come Jules Verne, con il suo “Viaggio al Centro della Terra”.
Ecco a voi il nostro itinerario.
Reykjavik – 2 notti: la capitale islandese non è una di quelle città che lascia sbigottiti. Non che sia brutta o poco piacevole da esplorare, ma l’Islanda è molto altro. Due notti saranno quindi bastevoli per ambientarvi. Farete qualche giro e poi vi perderete tra le strade islandesi. Qui trovate l’articolo dedicato. Reykjavik, però, ha avuto un ruolo importante. E’ stato il punto da cui è iniziato il nostro on the road in Islanda.
Reykjavik
Hveragerdi – 2 notti: questo piccolo paesino è l’ideale per esplorare il poco lontano Thingvellir National Park. Qui dentro troverete la Faglia di Silfra e la Cascata Oxararfoss.
Haukadalur – 1 notte: anche in questo caso, sarete in un piccolo centro abitato. E’ vicinissimo alla maggior attrazione della zona: i geyser! Inoltre, vi troverete a soli 9 minuti dalla maestosa cascata Gullfoss.
Geysir
Vik – 2 notti: ormai ci troviamo a Sud, e Vik costituisce uno dei migliori punti d’appoggio per visitare delle bellissime cascate. Seljalandsfoss, Gljufrabui, Skogafoss e Reynisfjara Beach, la spiaggia nera costituita da formazioni basaltiche.
Hnappavellir – 2 notti: non potete dire di essere stati in Islanda senza trascorrere una giornata a Jokusarlon Lake ed alla vicina Diamond Beach.
I paesaggi qui sono letteralmente polari. Gli iceberg che scorrono sull’acqua vi affascineranno come non mai.
Eidar – 1 notte: questa notte è stata più che altro strategica. Eidar si trova ad est, in una zona abbastanza isolata. Abbiamo utilizzato questa località per una semplice sosta di una notte, evitando di guidare 8 ore, ma dividere in due viaggi il tragitto.
Myvatn – 2 notti: qui a Myvatn avrete a disposizione varie attrazioni. Tra queste, le omonime sorgenti termali, il labirinto di formazioni laviche di Dimmuborgir, le fumarole di Hverir e la grotta Grjotagja. Qui sono state girate alcune scene di Game of Thrones.
Husavik – 2 notti: questo piccolo paese a nord dell’Islanda è famoso, soprattutto nei mesi estivi, per essere uno dei migliori punti di avvistamento delle balene. L’escursione, che vi consigliamo senza dubbio di fare, dura circa tre ore. Noi abbiamo deciso di fermarci due giorni in caso di avvistamento fallito. Le compagnie offrono la possibilità di fare nuovamente l’escursione il giorno dopo, in caso non abbiate avuto l’opportunità di vedere i cetacei al primo tentativo.
Hvammstangi – 2 notti (ma ve ne consigliamo una sola): questo piccolo paesino sul mare è famoso per la presenza dei leoni marini. Purtroppo, nonostante vari tentativi, non abbiamo avuto la fortuna di avvistarli. Inoltre, si trova vicino ad uno dei più suggestivi luoghi della zona, il faraglione oceanico di Hvitserkur. Per il resto, però, non c’è assolutamente null’altro da vedere.
Una notte può bastare.
Reykholt – 1 notte: anche in questo caso, una notte vi basterà per visitare le vicine sorgenti geotermali di Deildartunguhver.
Penisola di Snaefellsness – 4 notti: questa penisola viene definita “Piccola Islanda”. Sarebbe l’ideale, oltre al super inflazionato Circolo d’Oro, per chi non ha molto tempo, ma vuole godersi un’Islanda in miniatura, fatta di prati verdi e scogliere a picco sul mare.
Sorgenti geotermali di Landbrotalaug
Il nostro viaggio è durato circa tre settimane. Esattamente dal 5 agosto al 26 dello stesso mese. Questo non significa che l’Islanda necessiti di un tempo così lungo per essere esplorata. Basterà organizzarsi in base ai propri interessi e, in caso, tornare una seconda volta!
Buongiorno lettori, l’argomento di oggi è cosa vedere a Reykjavik in un giorno.
Il nostro volo per l’Islanda, come quasi sempre accade, è atterrato a Reykjavik. Siamo arrivati il 5 agosto intorno alle 18.00 e dopo aver sbrigato tutte le pratiche aeroportuali, abbiamo deciso di prendere un taxi e posare i bagagli in hotel. Il nostro albergo si trovava tra le vie Hlemmur e Laugavegur. Una zona davvero ottima, in quanto centrale, sicura e piena di posti carini dove mangiare qualcosa. A questo proposito, abbiamo scovato un ristorante, di nome Hlemmur Matholl. Qui abbiamo ordinato due pizze assolutamente nella media e due Pepsi. Abbiamo avuto, inoltre, la fortuna di alloggiare proprio davanti ad un supermercato aperto 24h. Questo ci ha permesso di rifornirci, a prezzi molto onesti, per il nostro on the road. Un po’ provati dal volo, dall’eccitazione per l’imminente inizio del viaggio, ma soprattutto dalla voglia di svegliarci pronti per visitare Reykjavik il giorno seguente, siamo andati a letto presto.
Per le vie di Reykjavik
La mattina dopo ci siamo svegliati con una grande voglia di colazione! Dopo esser stati soddisfatti da quella offerta dal nostro alloggio, siamo usciti allo scoperto sotto una lieve pioggerellina. La prima tappa del nostro cammino è stata dedicata alla famosa Chiesa di Hallgrimskirkja. Questa chiesa è una delle maggiori attrazioni della capitale, complice la sua strana architettura. Alloggiando in centro, ci siamo arrivati in una decina di minuti di cammino. Gli esterni della struttura, in effetti, non ci hanno deluso. Questo luogo di culto luterano è, con i suoi 74 metri e mezzo, la quinta struttura architettonica più alta d’Islanda.
Ma la cosa che più ci ha colpito è stata proprio la sua forma.
Hallgrimskirkja
La chiesa appartiene allo stile nazionale islandese basaltico. Ricorda infatti le bellissime formazioni di origine basaltica che troverete sull’isola durante il vostro viaggio. Sia a Reynisfjara Beach che a Studlagil Canyon. Dobbiamo dirvi, con tutta onestà, che la struttura è molto più impressionante ed esteticamente bella da fuori. Al contrario, gli interni, non sono particolarmente ornamentali, in linea con l’estetica della professione luterana.
Una volta conclusa la visita a Hallgrimskirkja, abbiamo deciso di non programmare nulla del resto della giornata, ma semplicemente di passeggiare per la città. Siamo partiti dal viale davanti alla chiesa, lasciandocela alle spalle. La giornata è proseguita tra i negozi. Mattia ha acquistato un bell’impermeabile blu, per ripararsi dal meteo che ci avrebbe aspettato nei prossimi giorni. Abbiamo poi deciso di entrare da Jolahusid, un negozio dedicato interamente al Natale, dove abbiamo optato per una decorazione da albero molto carina. Infine abbiamo comprato qualche tazza per arricchire la nostra collezione!
La giornata è stata un susseguirsi di passi, entrate ed uscite dai negozi, foto e tanta voglia di scoprire l’Islanda. Si è conclusa nei pressi del nostro hotel con un piatto di noodles al pollo.
Reykjavik
Tra le attrazioni che si possono vedere a Reykjavik in un giorno, potremmo annoverare anche l’Harpa Concert Hall, una grande struttura che si trova sul porto.
Interno della camera magmatica del Vulcano Thríhnúkagígur
Buongiorno lettori, oggi faremo la nostra prima esperienza nella natura islandese, andremo in viaggio verso il Vulcano Thríhnúkagígur. La giornata inizia prestissimo. Sono le quattro di mattina quando ci alziamo e le cinque quando lasciamo la nostra camera. Destinazione aeroporto, o meglio, autonoleggio nel pressi dell’aeroporto! Oggi inizia il nostro vero on the road. Inizia con una delle esperienze più emozionanti che si possano vivere in Islanda. La discesa nella camera magmatica del Vulcano Thríhnúkagígur.
Pensate che è l’unica camera magmatica all’interno della quale noi turisti possiamo scendere!
C’è un’unica agenzia in Islanda, dal nome paradigmaticoInside the Volcano, che promuove questo tour. A questo proposito vi consigliamo di prenotare direttamente sul loro sito in modo da evitare prezzi più alti. L’escursione solitamente inizia a Reykjavik, il vulcano infatti si trova appena fuori dalla città. Di conseguenza gli organizzatori scelgono un punto di ritrovo dove vi verrano a prendere la mattina e vi riporteranno una volta conclusa l’escursione. Nel caso in cui, come noi, non doveste tornare a Reykjavik dopo l’esperienza, potete tranquillamente raggiungere il punto d’incontro in autonomia con la vostra auto.
In questo modo, la avrete disponibile a fine giornata per spostarvi verso la vostra prossima meta.
Una volta giunti a destinazione, troverete un cottage. Dovrete aspettare gli altri partecipanti e le guide. Un ragazzo ed una ragazza molto carini e sorridenti vi accompagneranno durante la vostra esperienza e si assicureranno che tutto proceda per il meglio. Dopo qualche breve presentazione ed una spiegazione veloce, scenderete al piano sottostante del cottage. Vi verrà data la possibilità di munirvi di un impermeabile lungo e coprente, in modo da non bagnarvi in caso di pioggia. Durante i primi giorni di viaggio il meteo non è stato clemente con noi. Quindi siamo stati obbligati a prendere l’impermeabile, ma vi consigliamo di non disdegnarlo anche se la pioggia è lieve. In Islanda i cambiamenti di clima sono da considerarsi repentini ed improvvisi!
Nella vallata del Vulcano Thríhnúkagígur
Siamo pronti. Inizia l’escursione! Ci aspetta un trekking di circa tre chilometri all’andata e tre chilometri al ritorno. La camminata è del tutto fattibile, ma nel nostro caso è stata un po’ più complicata causa freddo e pioggia incessanti! Durante la passeggiata abbiamo avuto il nostro primo incontro con la natura islandese. Caratterizzata da paesaggi brulli ed ostili e lunghe distese di rocce laviche dalle forme bizzarre.
L’unica parte del trekking leggermente più faticosa si concentra negli ultimi pochi metri, un po’ in pendenza.
A questo punto, siete arrivati quasi a destinazione. Vi troverete davanti ad un rifugio in legno, pronto ad ospitarvi con una zuppa calda e delle bevande una volta esplorata la camera magmatica. Siamo stati divisi in gruppi più piccoli ed abbiamo fatto gli ultimi cinquanta metri per arrivare al cratere. Il cuore ha iniziato a palpitare non appena abbiamo visto l’ascensore con la quale saremmo dovuti scendere. Dobbiamo dire che, nonostante le precauzioni, le cinte di sicurezza ed i caschi di cui siamo stati provvisti, l’effetto è comunque molto emozionante!
Ci siamo.
Stiamo scendendo. Una volta messa in moto l’ascensore, che vi porterà quasi 200 metri sotto terra, davanti ai vostri occhi vedrete il vulcano. Nel vero senso della parola! Non sarà la classica gita ai piedi della montagna, al limite del cratere. Sarete dove l’attività vulcanica è intensa, forte e potente come solo quella di un vulcano può essere. Le pareti vi sembreranno dipinte dai più bravi artisti al mondo che si litigano il pezzo più grande da decorare. Il giallo sulfureo. Il rosso del ferro ed il verde del rame daranno vita ad un’opera d’arte meravigliosa, che gli artisti hanno composto per voi oltre quattromila anni fa, ai tempi dell’ultima eruzione del Vulcano Thríhnúkagígur.
Usciti dall’ascensore potrete camminare tra le rocce magmatiche. Ad ogni passo vi sembrerà di stare in un posto diverso. Quindi camminate con il naso all’insù, ma non staccate mai la mano dai sostegni che si snodano lungo la camera. Abbiamo apprezzato molto la durata della visita. Non abbiamo ricevuto pressioni dalle guide, che ci hanno lasciato in libertà a godere di questa esperienza.
Dura circa mezz’ora, ma se anche doveste dilungarvi un po’, saranno molto comprensivi, vista l’esclusività dell’escursione.
Una volta concluso, salirete nuovamente sull’ascensore. Vi metteranno in sicurezza e vi riporteranno in cima. Sarete ora pronti per tornare al rifugio e godervi un po’ di calore grazie ad una zuppa calda, di carne o verdure, e ad alcune bevande tra cui the, caffè e cioccolata calda. Ora rilassatevi. La vista dall’interno del rifugio sulla vallata dove sorge il vulcano è molto suggestiva e, soprattutto, dopo tanto freddo, sarete finalmente nel comfort più assoluto. Mettersi in viaggio verso il Vulcano Thríhnúkagígur è stata una delle esperienze più belle della nostra vita. La sua camera magmatica ci ha affascinati moltissimo e vorremmo rivederla tante, tantissime volte.
Buongiorno lettori, oggi parleremo di cosa fare al Thingvellir National Park. Ormai ci siamo abituati alla natura islandese, ma anche alle condizioni meteorologiche non troppo favorevoli. Dopo l’escursione al Vulcano Thrihnukagigur di cui vi abbiamo parlato nell’ultimo articolo, ci siamo spostati nei pressi del Thingvellir National Park.
Uno dei più suggestivi parchi nazionali islandesi, che vanta attrazioni maestose e paesaggi mozzafiato.
Anche oggi la sveglia suona presto. Usciamo di casa facendo una colazione molto leggera per motivi che vi spiegheremo a breve. Ci mettiamo in macchina e guidiamo per una mezz’ora abbondante. Le indicazioni sono chiare. Al Thingvellir National Park non manca molto, i paesaggi diventano man mano primordiali, ricordano una terra in fase embrionale. Senza nemmeno accorgercene, siamo all’interno del parco.
La Faglia di Silfra: la nostra prima tappa è stata Silfra perché avevamo in programma una straordinaria escursione. Faremo snorkeling tra due continenti. Silfra è infatti una spaccatura che divide la placca euroasiatica da quella nordamericana. Ci è bastata questa informazione per comprendere appieno il valore di ciò che avremmo vissuto da lì a breve! Se lo snorkeling è un’esperienza dal sapore più temerario, nulla vi vieta di visitare la faglia a piedi, costeggiando i confini tra la terra e l’acqua. Vi emozionerete al pensiero di trovarvi tra due continenti e scorgerete cime montuose americane da una parte, ed europee dall’altra. Non correte. Godetevi ogni scorcio di questi luoghi, ma soprattutto, guardate bene l’acqua trasparente di Silfra.
La visibilità è estremamente favorevole, quindi non sarà difficile meravigliarsi davanti alle parti più superficiali del fondale.
Dettaglio Faglia di Silfra
Oxararfoss: questa cascata ha costituito la nostra seconda tappa all’interno del Thingvellir National Park. A riguardo ci piacerebbe fare una precisazione che non vale solo per questa, ma per tutte le cascate islandesi, soprattutto le più famose. Non credete di poterle visitare in pochi minuti. Ogni cascata ha i suoi punti panoramici, conviene mettere in conto almeno mezz’ora, se non di più. Oxararfoss è una cascata davvero suggestiva. L’acqua che scroscia dai suoi venti metri d’altezza vi regalerà una sensazione di meravigliosa freschezza. Avvicinatevi quanto possibile, a costo di bagnarvi un po’. Inizierete a mettere in conto che l’Islanda non è un paese da visitare con i capelli appena phonati ed i vestiti asciutti, ma con i piedi bagnati ed i capelli al vento!
Oxararfoss
Lago Thingvallavatn: questo lago è il più grande d’Islanda, ed è puntellato di alcune isole vulcaniche. E’ davvero molto bello da vedere e la sua temperatura è mite durante tutto il corso dell’anno. Questo aspetto, che sembra paradossale, è possibile grazie alle sorgenti calde sotterranee. Chi vuole, ed è in grado, può addirittura immergercisi e nuotare in uno dei laghi più belli del mondo.
Informazioni utili per visitare il parco
1 . il Parco è ad ingresso libero, non dovrete fare alcun biglietto per entrare
2 . gli orari sono i seguenti:
1 aprile-1 novembre 9.00-18.00, giugno e luglio fino alle 19.00
1 novembre-1 aprile 9.00-17.00
3 . l’unica spesa da sostenere è quella dei parcheggi che si differenzia in base ai posti della vostra vettura, il biglietto è valido tutto il giorno e potrete pagare con carta di credito o di debito:
autovettura da 5 posti o meno: 750 ISK (circa €5)
autovettura da 6 a 8 posti: 1.000 ISK (circa €6)
minivan o piccolo autobus da 9 a 19 posti: 1.800 ISK (circa €10)
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